AL CANTO DELLA BISTECCA SIAMO PRONTI A PUNTINO!
IL CANTO DELLA BISTECCA
Vi aspettiamo con i tizzoni ardenti.
Al Ristorante Il Canto della Bistecca, il fuoco è sempre acceso:
Fiorentine eccezionali, ma anche cotolette di maiale, rosticciana, salsicce, costoline d’agnello e polli ruspanti: tutto quello che si può fare alla brace c’è.
Ed è tutta carne scelta da Mauro Portolani che della passione per la ciccia ha fatto una tradizione di famiglia.
Perché còcere la carne, specialmente la bistecca, e cuocerla bene, più che di dominio del fuoco è soprattutto question d’amore e di passione.
Il Piacere della carne
I NOSTRI MENU’
Mettiamo sempre tanta carne al fuoco.
La Toscana in trionfo d’antepasti:
prosciutti di cinta, salami e rigatini, coppa, crostini, crostoni e salsicce, soprassata e finocchiona, e formaggi di pecora e di vacca, che Boccaccio a saperlo ci avrebbe scritto un’altra novella, con Calandrino Nello Bruno e Buffalmacco.
Poi, tanto arrosto e niente fumo: in primis la Fiorentina, in carne e ossa.
Poi tutto il resto è griglia: polli, conigli, manzo, agnello e maiale.
E se non vi piace l’arrosto, venite a farvi friggere: vi aspetta tutta l’aia e le verdure fresche di stagione, del campo al piatto in un fritto bollente, asciutto indimenticabile.
Il Canto della Bistecca
LE MATERIE PRIME
Qualità, dalla padella alla brace.
Fritto in padella o arrosto sulla brace la bontà di ogni nostra portata nasce dalla scelta della materia prima.
Amiamo la carne nella sua essenza: per questo ne seguiamo passo passo il processo di lavorazione, dell’allevamento alla selezione, della macellazione, alla frollatura al taglio finale.
Solo cosi siamo certi che i piaceri della carne, della nostra carne, vi porteranno sicuramente in Paradiso.
LE MATERIE PRIME
LA FIORENTINA
La sua storia.
La storia della bistecca alla fiorentina è antica almeno quanto la città da cui prende il nome e se ne perdono le tracce indietro nel tempo. Tuttavia la sua tradizione, la sua celebrità e il suo nome si possono far risalire alla celebrazione della festa diSan Lorenzo e alla famiglia dei Medici. In occasione di San Lorenzo, il 10 agosto, la città si illuminava della luce di grandi falò, dove venivano arrostite grosse quantità di carne di vitello che venivano poi distribuite alla popolazione.